25 Aprile Interiore: Liberarsi dal nemico che Abita in Noi

Introduzione

In un giorno simbolico come oggi, dedicato alla liberazione nazionale, vorrei proporre una riflessione profonda su un’altra forma di liberazione, meno visibile ma altrettanto importante: quella dal nemico che abita dentro di noi. La psicoanalisi ci insegna che questo conflitto interiore rappresenta una delle battaglie più significative che combattiamo quotidianamente, senza nemmeno rendercene conto. Questo può essere visto come un 25 Aprile Interiore, una liberazione verso una pace personale.

1. Il nemico interiore

Tutti portiamo dentro di noi un nemico invisibile, che non combatte per noi, ma contro di noi. Non si tratta di un’entità estranea o soprannaturale, ma di una parte della nostra stessa psiche che, per motivi profondamente inconsci e strutturali, lavora senza tregua per sabotare ciò che crediamo di volere.

Questo sabotatore interiore agisce secondo una logica che è quella del desiderio inconscio, del godimento e della coazione a ripetere. Il nostro Io cosciente, che vorrebbe essere guida e bussola, si ritrova in questo punto disorientato, insufficiente, sopraffatto. Questo Io, così amato da molte forme di psicologia, non rappresenta un vero 25 aprile; una vera istanza di liberazione.

Questo conflitto interiore si manifesta in molteplici forme, alcune evidenti, altre più sottili e insidiose.

2. Le manifestazioni del sabotaggio interiore

2.1 Pensieri ossessivi e scenari catastrofici su misura

Una delle manifestazioni più comuni del nostro nemico interiore è nella produzione incessante di pensieri che assumono la loro forma ossessiva. Possediamo un talento straordinario, ma non lo sappiamo, per creare scenari immaginari in cui siamo in pericolo, destinati al fallimento o all’umiliazione. Questi pensieri non sono casuali, ma costruzioni elaborate che rispondono a una logica inconscia precisa.

Il nostro nemico interiore è un regista meticoloso che mette in scena le nostre paure più profonde, trasformandole in film mentali che guardiamo in loop, convincendoci della loro imminente realizzazione. Questa capacità di anticipare catastrofi non è una forma di prudenza, ma una fregatura che mira alla realizzazione di un desiderio inconscio. Si tratta di una vera prigione contraria al nostro 25 aprile, giorno simbolico della libertà.

2.2 Un esempio:

Marco ha sentito qualcuno raccontare che, la prima volta a letto con una ragazza, le cose erano andate male. Così, quando si avvicina per lui quel momento, nasce una paura: e se succedesse anche a me? Comincia a pensarci giorno e notte, tormentato dal dubbio: “E se poi non ci riesco?” In questo modo alimenta una forte ansia da prestazione, una paura che il desiderio inconscio utilizza per realizzarsi.

Quando finalmente arriva il momento, Marco è sopraffatto da paura, ansia e sudorazione. E infatti… non ci riesce. A quel punto esclama: “Lo sapevo!” Marco è cinico, ma non lo sa.

3. 25 Aprile e la profezia che si autoavvera

L’ansia da prestazione rappresenta un altro capolavoro del nostro nemico interiore, come abbiamo visto nel caso di Marco. Si tratta di proiezioni immaginarie in cui ci vediamo fallire in situazioni importanti: un colloquio di lavoro, un esame, un incontro intimo con una persona che ci attrae.

Il paradosso più doloroso è che queste proiezioni tendono a realizzarsi, non per una misteriosa legge dell’attrazione negativa, ma perché l’ansia stessa compromette le nostre capacità. Quando poi il fallimento si materializza, arriva puntuale l’esclamazione cinica: “Lo sapevo che sarebbe andata così!”.

Questa affermazione, apparentemente una semplice constatazione, nasconde un meccanismo psichico complesso: la realizzazione di un desiderio inconscio di fallire. Il nostro nemico interiore non solo prevede il disastro, ma lavora attivamente per realizzarlo, ottenendo una perversa soddisfazione quando le sue previsioni si avverano.

– È vero, dottor Palomino, ci sto lavorando con il mio terapeuta!
– Il suo terapeuta sarebbe?
– Uno bravo… però non fa psicoanalisi.
– Perfetto. Così si assicura la prosecuzione dei suoi autosabotaggi.

Le “carinerie” sono piccole strategie per compiacere gli altri e tenere tutto sotto controllo. Ma se la psicoanalisi è un colpo al narcisismo, allora serve un atto di onestà con sé stessi per dire che: nessun approccio, al di fuori della psicoanalisi, vi libererà mai dal vostro nemico interiore. Questo perché il nemico di cui parliamo, segue logiche il cui funzionamento è inconscio.

4. 25 Aprile e le relazioni disfunzionali

Nel campo delle relazioni affettive, il nemico interiore si manifesta con particolare efficacia. Ci spinge a scegliere persone che non ci vogliono bene, che con il loro rifiuto ci fanno soffrire, garantendoci in questo modo un godimento di tipo masochistico.

Il cinismo raggiunge qui vette notevoli:

“Quello è un narcisista! Incapace di amare!”

Queste affermazioni, eludono la domanda fondamentale,

– Perché, essendone consapevoli, pretendete di essere ricambiati da persone incapaci di amare?

La risposta è semplice, ma scomoda: perché dietro c’è un funzionamento inconscio che lavora alla sua stessa realizzazione, sia nel campo delle relazioni che in altri ambiti della vita. Questo nemico esterno interiore – il nostro nemico più fedele – ci porta verso relazioni che non fanno altro che confermare le convinzioni negative che abbiamo su noi stessi e sull’amore. Così si alimenta un circolo vizioso: soffriamo, ma allo stesso tempo otteniamo una conferma, la prova che “avevamo ragione”. Ragione di cosa? Del nostro peggiore lato che è quello che si gode nel fallimento.

5. 25 Aprile e la psicoanalisi come Opportunità

Se esiste un nemico interiore, deve esistere anche una resistenza, una forza che si oppone a questo sabotaggio. La psicoanalisi rappresenta proprio un’opportunità, un’ esperienza di liberazione dal fascista interiore che ci abita.

Chi fa richiesta di analisi cerca principalmente di liberarsi da questo lato di sé che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non ha nulla di oscuro o misterioso. È cristallino come un bicchiere di birra, visibile in ogni comportamento che mettiamo in atto; in ogni scelta che ci porta a ripetere gli stessi errori; in ogni relazione che riproduce le stesse dinamiche dolorose.

Il percorso analitico permette di circoscrivere questo nemico inconscio, di comprenderne le origini e le motivazioni, di vedere come agisce nella nostra vita quotidiana. Non si tratta di eliminarlo, ma di deviare la sua traiettoria lesionistica.

6. Il 25 aprile interiore

Così come il 25 aprile rappresenta la liberazione nazionale da un’occupazione straniera, la psicoanalisi offre l’opportunità di celebrare un 25 aprile personale: la liberazione dal nemico interiore vissuto come uno straniero e che ci precede in ogni azione.

Questa liberazione non avviene da un giorno all’altro, né è definitiva come la fine di un amore. È piuttosto un lavoro continuo, fatto di vittorie quotidiane, di momenti in cui riusciamo a riprenderci la nostra pace interiore.

La pace mentale, infatti, non consiste nell’assenza di conflitti – condizione impossibile per l’essere umano – ma nella capacità di renderci responsabili di fronte a ciò che ci abita e che è parte integrante del nostro Essere. Ciò significa passare da vittime passive del nostro sabotatore interiore a protagonisti delle nostre scelte inconsce.

Conclusione

In questo 25 aprile, mentre commemoriamo la liberazione storica, possiamo anche riflettere sulla possibilità di una liberazione personale. Il nemico non è più esterno, non occupa le nostre città, ma abita dentro di noi, negli angoli della nostra soggettività.

La psicoanalisi ci insegna che questa occupazione non è un destino ineluttabile, ma una condizione che può essere trasformata attraverso un lavoro paziente. Il nemico interiore, questo straniero che ci abita, può essere compreso e infine trasformato.

Celebrare il proprio 25 aprile personale significa intraprendere questo percorso di liberazione che non promette illusioni, ma la possibilità di una vita serena, meno dominata da scelte inconsce.

La vera Resistenza, oggi, è forse questa: opporsi al nemico che portiamo dentro di noi, per conquistare una libertà singolare che nessuna commemorazione ufficiale può darci, ma che possiamo costruire giorno dopo giorno, scelta dopo scelta.

Dr. Edison Palomino

Psicologo | Psicoterapeuta | Psicoanalista
🎯 Con oltre dieci anni di esperienza clinica
💻 Consulenze Online su tutta Italia
📍 Sessioni Presenziali a Milano

🌐 Visita il mio sito: www.dredisonpalomino.it

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